
UN’AVVENTURA STRAORDINARIA
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Se n’è andato lo scorso 13 agosto il padre italiano della divulgazione scientifica, conosciuto e amato dal grande pubblico della televisione per la sua trasmissione SuperQuark in onda senza interruzioni dal 1981.
Piero Angela approda in RAI negli anni ’50 come cronista del Giornale Radio, ricoprendo successivamente il ruolo di corrispondente estero per il Telegiornale per passare poi, nel 1976, alla conduzione del TG2. Appassionato da sempre di scienza, segue con entusiasmo lo sbarco dei primi astronauti sulla Luna a cui dedicherà la prima serie dei suoi documentari dal titolo “Il futuro nello spazio”, prodotta nel 1968, che segna l’inizio del suo lungo e proficuo percorso di divulgatore scientifico.
Sono centinaia i programmi da lui realizzati con la sua equipe, tutti all’insegna della semplicità dell’esposizione per poter essere fruiti da un pubblico vasto ed eterogeneo, senza tuttavia mai tradire il rigore scientifico. Il progetto “Quark” (che nel 1995 diventerà SuperQuark) vede la luce nel 1981 e rappresenta una vera rivoluzione nel mondo del piccolo schermo per essere stata la prima trasmissione di tipo documentaristico ad andare in onda, con alti indici di ascolto, su una rete ammiraglia in prima serata. Un esito senza precedenti nel panorama televisivo internazionale!
Il successo si basa su una formula del tutto innovativa e su un paradigma comunicativo inedito: un mix che vede filmati di tipo naturalistico (i famosi documentari della BBC di David Attenborough) affiancati da una varietà di brevi spazi che trattano le tematiche più disparate (dalla psicologia all’alimentazione, dalla medicina alla storia, dall’ambiente all’archeologia…) sempre affrontate in modo chiaro e mai pedante grazie al confronto diretto con esperti e anche all’ausilio di simpatiche clip animate. La popolarità di una trasmissione come Quark sarà il volano per la realizzazione di tante puntate speciali e docufilm monografici su argomenti specifici, sempre caratterizzati da quell’immediatezza narrativa tale da rendere la visione accattivante.
Autore anche di 30 libri, molti dei quali tradotti in diverse lingue, per le sue competenze e l’impegno profuso durante tutta la sua lunga carriera, Piero Angela ha ricevuto ben otto lauree honoris causa e numerosi altri riconoscimenti sia in Italia che all’estero tra cui il prestigioso Premio Kalinga conferito dall’Unesco per la divulgazione scientifica.
Non mancano le curiosità legate al personaggio: non tutti sanno che è stato dato il suo nome ad un asteroide scoperto nel 1994 come pure ad una lumaca di mare. Nel 2002 il noto giornalista si è prestato a diventare un personaggio dei fumetti per il settimanale Topolino vestendo i panni di Piero Papera, conduttore del programma SuperQuack. Da soggetto eclettico qual era, a molti sarà sfuggito che oltre alla scienza aveva anche un altro grande amore: quello per la musica. Pianista di talento, si dedicava soprattutto al jazz e al suo attivo vi sono anche alcuni dischi.
Piero Angela è stato indubbiamente una figura fondamentale per la televisione italiana esaltandone la sua funzione pedagogica e divenendo un punto di riferimento per tanti giovani a cui ha trasmesso la passione per la scienza, influenzando scelte di studi e di vita, indicando anche un metodo di analisi e di giudizio: quello del rigore scientifico, della serietà e dalla continua ricerca.
Per questo a rendere omaggio alla sua salma in Campidoglio – dove il 16 agosto si sono celebrati i funerali in forma laica – oltre ai familiari, agli amici, alle autorità e ai numerosi personaggi del mondo della televisione e dello spettacolo, presenti numerosi nonostante il periodo di vacanza e la calura estiva, sono intervenuti anche tanti cittadini comuni. Gente proveniente anche da lontano, per cui Piero Angela era quasi uno di famiglia, che si è messa in fila ore prima dell’apertura della camera ardente per uno spontaneo momento di cordoglio e di riconoscenza a colui che ha reso accessibile un tipo di cultura fino ad allora appannaggio solamente degli studiosi. «Abbiamo scelto materie scientifiche all’università proprio perché da piccoli eravamo appassionati di SuperQuark» racconta una giovane coppia in attesa di entrare in Campidoglio ad un cronista de La Repubblica.
Particolarmente toccante il ricordo del figlio Alberto pronunciato davanti al feretro ricoperto da una bellissima composizione di rose rosse. «Mio padre è riuscito sempre a unire pur mantenendo le sue opinioni. In questi giorni ci hanno sorpreso messaggi, articoli, pieni non di dolore ma di amore, un sentimento che rimane e che si trasforma in valore. E i valori sono eterni», e ancora «Ci ha insegnato tante cose, con libri e trasmissioni, ma anche con l’esempio: negli ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte. La sua serenità mi ha davvero colpito. Se ne è andato soddisfatto, come quando ci si alza dopo una cena con gli amici».
Una vita ben spesa, vissuta appieno e protesa fino alla fine nella continua ricerca della conoscenza. «La sua eredità continuerà a vivere attraverso libri, trasmissioni e dischi e in tutti quei ragazzi che con sacrificio cercano l’eccellenza, nei ricercatori, nelle persone che cercano di unire, che cercano la bellezza della natura e di assaporare la vita. La sua è una eredità non fisica ma di atteggiamento nella vita – conclude Alberto Angela – ci ha detto di fare la nostra parte, e anche io ora cercherò di fare la mia».
Una eredità, quella di Piero Angela, che televisivamente parlando è già stata capitalizzata da anni. La sua idea di avvicinare il pubblico alla scienza, semplificandone il linguaggio e stimolando le naturali curiosità, ha determinato la nascita di molti altri programmi d’informazione scientifica presentati da giornalisti e conduttori formatisi alla sua scuola, a cominciare dal figlio Alberto, e altrettanto capaci di chiarezza ed eleganza.
E non finisce qui! Il 24 agosto è andata in onda su Rai1 l’ultima puntata del ciclo di SuperQuark 2022, registrata solo poche settimane prima. Nonostante fosse conscio che non avrebbe avuto ancora molto tempo davanti a sé, Piero Angela non si è congedato con un addio, ma con un arrivederci «vi ringraziamo per averci seguiti sempre così numerosi ma SuperQuark non finisce qui, perché abbiamo preparato 16 puntate, che andranno nella programmazione autunnale, destinate anche alle scuole. Questi programmi, intitolati “Prepararsi al futuro” saranno a disposizione, per chi vorrà utilizzarli, durante l’anno di scuola. Arrivederci».
Un monito a non interrompere quel percorso verso la conoscenza, da lui intrapreso cinquant’anni fa, che non avrà mai fine.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela”
Periodico di informazione dell'imprenditoria funeraria e cimiteriale
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Di admin|2022-09-20T17:15:35+02:0020 Settembre 2022|ARTICOLI|
Se è vero, come afferma il tanatologo Francesco Campione, che in una prospettiva intersoggettiva la morte può essere intesa come un “passaggio di testimone” in cui chi è vivo può farsi portavoce di chi non lo è più (e in questo modo continuare a vivere un po’ anche per lui), quella che è stata raccontata la sera del 2 novembre durante la rassegna Il Rumore del Lutto 2021 nell’evento online “Un’energia nuova” è la storia di una staffetta tra un padre, medico e uomo dalla spiccata spiritualità, e una figlia, psicoterapeuta impegnata da anni nell’accompagnamento al lutto. Una staffetta di testimonianza racchiusa in un libro, intitolato appunto “Un’energia nuova“.
Si tratta di un libro d’artista, una raccolta postuma curata da Simona Trigiani di quadri e scritti realizzati dal padre Giorgio durante la lunga malattia, in cui traspare in modo evidente il suo percorso di preparazione all’ultimo “viaggio”, attraverso un suggestivo dialogo per immagini e parole con la dimensione dell’Oltre.
Quella che emerge dal libro è dunque una prospettiva molto trascendente. “Visioni” è stato il tema dell’edizione de Il Rumore del Lutto di quest’anno, ed è stata proprio una visione a rappresentare per Giorgio quell’aiuto fondamentale nel vivere più serenamente la malattia e la terminalità: un incontro speciale, mistico, avvenuto alcuni mesi prima della sua morte, con il figlio Gianluca, morto a tre anni per una rarissima malattia degenerativa ereditaria, la sindrome di Menkes.
Il libro è anche la testimonianza di come il tempo del fine vita possa diventare per il morente occasione di molteplici ed intense esperienze interiori: occasione di espressione di sé, delle proprie emozioni, desideri e paure; occasione di condivisione dei propri vissuti con chi gli è accanto, aprendo un varco ai silenzi che spesso la malattia provoca anche all’interno delle relazioni intime; occasione per interpretare la morte non solo come la fine della propria vita e il distacco definitivo dagli affetti, ma anche e soprattutto come libertà dai vincoli imposti dalla materialità del corpo, come rinascita nello Spirito, nell’Amore, in Dio, nonché opportunità di ricongiungimento con i propri cari scomparsi e con il mondo dell’”invisibile”; ed infine occasione per tramandare un lascito prezioso, un testamento esistenziale e spirituale che possa fungere da ponte tra chi muore e chi continuerà il suo percorso sulla terra.
In tal senso, questo racconto scritto e visivo può essere di ispirazione e supporto per chi sta affrontando l’approssimarsi della morte propria o altrui e per chi sta elaborando il lutto per la perdita di una persona cara. Del resto, se questo lavoro da una parte racconta la preparazione al morire di un padre, dall’altra è il frutto del processo di elaborazione del lutto di sua figlia.
Il libro è attualmente in fase di pubblicazione (per informazioni contattare info@elfostudioassociato.com).
L’ANIMA MIA VOLA
L’anima mia vola nel mio cuore.
È una luce che suggerisce il cammino
che guida i pensieri
che dà un senso alla mia vita.
L’anima desidera uscire dal corpo
per tornare alle origini
perché sente forte il richiamo del Padre.
L’anima vola libera in contatto con il mondo invisibile.
L’anima mia mi prende per mano mi abbraccia
mi porta con sé in un mondo meraviglioso indescrivibile
mi mostra la fonte dell’energia pura.
Io mi affido alla mia anima
volo libero nell’universo senza il peso della materia
della mia umanità
mi fondo in lei divento luce
mi sento attivo e partecipe dell’amore di Dio.
Una lacrima di gioia scende sul mio viso.
Vorrei volare portando con me tutte le persone che amo
e che mi amano.
Ogni anima è libera di provare a volare
quando arriva il momento che ritiene giusto.
Il Padre ama e ci attende tutti nella sua luce.
ENERGIA NUOVA
Sento dentro di me una energia nuova
una luce intensa una musica dolce
una pace silenziosa e infinita.
Sono felice perché sono vivo
sento tanta gioia nel cuore perché mi sento bene.
Sento un cambiamento in me
che non riesco ad esprimere o descrivere.
Dopo il viaggio insieme a Gianluca
mi sento un uomo nuovo che vuole reagire
che desidera lottare per vivere libero da paure.
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